

CIAO"PEPSI"


C’era una volta una ragazzina quindicenne: una sera vide Plinio a Castrocaro e divenne una sua fan.
E quando lesse che suo padre aveva aperto uno stabilimento di Pepsi Cola a Catania,
ribattezzò il suo idolo “Pepsi”.
È lei che mi ha suggerito la creazione di questo sito.
In ricordo di Plinio Maggi

CURIOSITA'
Ed ecco alcune piccole "aggiunte". La prima sorpresa è un breve filmato della finalissima del Cantagiro 1966 con la consegna del Premio Simpatia a Plinio Maggi e alla collega Barbara Lory. Nell'occasione Plinio è invitato a interpretare un "assaggio" del suo brano "I miei pensieri" con cui ha partecipato alla manifestazione.
L'altra "chicca" riguarda l'audio originale della canzone "Io ti amo" nella seconda serata del Festival di Sanremo 1966. Purtroppo il video della trasmissione Rai è andato perso, ma sono stati salvate le interpretazioni audio. Ascoltando il brano si può notare qualche attimo di evidente emozione per il "debuttante" siciliano, particolarmente coinvolto dal pathos della sua creazione musicale.
Infine, un "divertente" collage in cui si evidenzia la forte somiglianza tra Plinio Maggi e l'attaccante inglese Harry Kane, pluricannoniere con la sua squadra di club Tottenham e con la nazionale inglese e "Scarpa d'oro" 2018.
L'ultima sorpresa é un (spero) gradevole "extra". Due brani dedicati al suo Pepsi dalla teenager che ha ispirato questo sito. Scritte all'età dei 16 anni, quando Plinio era un giovane appena "laureato" a Castrocaro.
Infine, un paio di riflessioni su un articolo uscito su Cinefoto del gennaio '66 che profetizza un futuro straordinario al vincitore di Castrocaro.
SIMPATICAMENTE VOSTRO

E' la serata finale del Cantagiro (luglio 1966). Spetta a Mario Carotenuto che ha presentato la manifestazione con Nuccio Costa, introdurre i due giovani vincitori del "Premio Simpatia": Plinio Maggi e Barbara Lory.
Il "Pepsi" interpreterà metà del suo brano "I miei pensieri" con cui ha partecipato all'evento musicale.
IL DEBUTTO A SANREMO



Sono passate da poco le 22,30 del 28 gennaio 1966, é la seconda serata del XVI Festival di Sanremo quando Mike Bongiorno invita sul palco Plinio Maggi, uno dei due vincitori del recente Festival di Castrocaro, per presentare il suo brano "Io ti amo" di cui è autore con il Maestro Fallabrino. Visibilmente emozionato e molto "preso" nella coinvolgente interpretazione, Plinio non riuscirà a guadagnarsi il "pass" per la finale, pur ricevendo molti applausi per l'intensità con cui ha eseguito la sua canzone.


Il "PEPSI" E IL SUO SOSIA-BOMBER
Non avevo mai visto Harry Kane e, quando la TV lo inquadrò in primo piano in occasione di Inghilterra-Germania agli Europei, rimasi folgorata. "Ma quello lì è identico a Plinio!", ho pensato. Logico, al Plinio Maggi giovane, quello che partecipava a Castrocaro, Sanremo e il Cantagiro , magari Kane è più alto e con una muscolatura più sviluppata, ma si somigliano moltissimo! E fu così che cominciai a interessarmi a questo più che prolifico cannoniere che, sia nelle sue squadre di club che nella nazionale inglese, ha raccolto applausi e trofei a piene mani, segnalandosi come uno dei migliori centravanti d'Europa e del mondo. E mi è nata la fantasia di creare questo collage che abbinava le loro foto per sottolineare l'evidente somiglianza. Diciamo che Harry potrebbe essere il figlio del Pepsi. O no?


"Mi ricordo di te. Tu eri quello che mi faceva sognare"
Se ami qualcuno a sedici anni, è sempre con furia e fragore, ed ogni sensazione si centuplica all’ennesima potenza. Ma alla fine è il romanticismo a farsi largo con veemenza, colorando tutto di poesia e estasi onirica.
Penso che tutto questo si possa ritrovare in due canzoni scritte dalla “ragazzina” che mi ha suggerito di dedicare al suo “Pepsi” questo spazio web. Due canzoni ispirate da lui - forse ingenue, forse guidate dalla ricerca dell’impossibile - che ho scelto di pubblicare.
In “Nel tuo mondo” (più lenta e struggente) vibrano tutte le angosce e le disillusioni di un’adolescente che mira alla conquista di un amore intorno al quale ruota tutta la propria esistenza. Un desiderio da realizzare che la ripagherebbe delle tante frustrazioni di un’età difficile.
In “Non dovrai” (più ritmata) emerge la certezza che le proprie emozioni sconfinate basteranno a convincere l’oggetto del proprio amore a non poter rinunciare a dividere con lei un sentimento così totale.
A sedici anni, almeno a quei tempi, si amava così, certe volte.
NEL TUO MONDO
NON DOVRAI
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“I motivi sono originali, ben studiati, facilmente orecchiabili. L’interpretazione data da Plinio Maggi è davvero vigorosa, piena di personalità e di attrattiva. Castrocaro ha finalmente laureato un vero campione dalla personalità spiccatissima che sa interpretare la sua composizione con quella forza, con quella vitalità intrinseca solo in chi ha composto testo e musica”.
Quanta rabbia, leggendo i commenti sul Pepsi presenti nella rivista “Cinefoto” di gennaio 1966. Parole che sottolineano il talento di Plinio Maggi come autore e interprete, prevedendone quindi un futuro pieno di soddisfazioni.
“L’arte di interpretare una canzone – prosegue il giornalista di Cinefoto - non è facile, bisogna vivere il contenuto, sentirsi parte di esso, vivere quel momento. E chi, meglio del compositore può conoscere la ‘sua’ musica ed il ‘suo’ testo? E Plinio Maggi ha soprattutto la voce. Una voce ricca di tonalità, forte, vibrante e calda. È un cantante che farà strada, molta strada, particolarmente se ben presentato dalla sua casa discografica, la Meazzi, e con una capillare distribuzione in ogni città italiana. “
“La riserva di talento, la prestanza fisica, la ricca vena di compositore e la magnifica voce faranno di Plinio Maggi la grande e forse unica vera scoperta del concorso di Castrocaro” conclude Cinefoto.
E cosa è successo, invece? Perché Plinio è stato escluso dalla finale di Sanremo? Perché la Meazzi gli ha messo i bastoni fra le ruote fino a costringerlo a “svincolarsi” con una penale molto sostanziosa? Ed anche le successive case discografiche come mai ne hanno gestito così sciaguratamente la personalità spiccata e le capacità interpretativa fino a far scrivere a qualche aspirante critico “È troppo emotivo per salire su un palco” oppure far storcere il naso a un pubblico prevenuto “Ma che ci fa vestito da damerino? Siamo in epoca beat!”
Tutto bruciato in pochi mesi? Ahimè, questo è il mondo dello show-business.

ECCOMI: CI SONO E CANTO SOLO LE MIE CANZONI
CHE PIACCIONO A TANTI MIEI COLLEGHI
È chiaro, il messaggio che Plinio in pieno 1968 invia ai lettori di Grand Hotel che hanno chiesto ripetutamente di lui a suon di “Dove sei finito? Che fine hai fatto?
“Sono ancora sulla breccia – risponde - e sono stufo di farmi imporre canzoni scritte da altri, interpreto solo pezzi scritti da me e che hanno conquistato anche molti miei colleghi come la Zanicchi, i Giganti, Tony Dallara e tanti altri. “Strano che il Pepsi, nell’occasione, si lamenti anche di aver presentato a Sanremo “Io ti amo” nel ’66, un brano che definisce “assolutamente inadatto” a lui, eppure porta la sua firma, accanto a quella del Maestro Fallabrino. Tutto sommato, nel brano sanremese si ritrovano molte caratteristiche dei due pezzi portati a Castrocaro. Evidentemente il periodo Meazzi non deve essere andato giù al cantautore catanese. Plinio rifiuta di farsi d’ora in poi “Imbavagliare” ancora e sentirsi costretto a cantare canzoni di altri, afferma che il suo 45 giri più recente (contenente “La mano nella mano” e “Calda estate”) sta andando forte e preannuncia la partecipazione al programma “Ciao mamma” presentato da Vittorio Adorni.

HO VINTO CASTROCARO GRAZIE A MIA MADRE
E A UNA "BOCCIATURA" ALL'UNIVERSITA'
In copertina c’è la casa. “Una lussuosa villa nella stupenda Baia dei Malavoglia, tra Catania e Acitrezza”, Comincia così il ritratto di Plinio Maggi, fresco vincitore di Castrocaro, nell’intervista su “Famiglia Cristiana” del novembre 1965 firmata da Mario Arbos. Un dato che afferma il benessere economico in cui vive il biondo cantautore catanese che ha strappato quel “pass” per Sanremo che gli offre notorietà e notevoli vantaggi economici di cui, comunque, non ha certo bisogno. Il papà, Aldo Maria Maggi, di professione imprenditore, gli ha già preparato una farmacia nuova di zecca in cui il primo dei due suoi figli, laureando in farmacia, potrà esercitare l’attività-
Entra così in scena, per presentarsi ai lettori, il biondo cantautore siciliano (un biondo con gli occhi azzurri che da quelle parti è un po’ raro, sottolinea il giornalista) che parte in quarta affermando che lui, quel festival di Castrocaro lo ha affrontato controvoglia. È stata la mamma a iscriverlo alla manifestazione, come ogni anno, certa com’era delle notevoli doti artistiche del figlio. “Non so quante volte ho rifiutato l’invito a partecipare – ricorda Plinio - e se nel 1965 ho accettato è stato per un incrocio di circostanze. Ero stato bocciato a un esame universitario e avevo deciso di partire per un viaggio al nord con un amico. Per distrarmi. Poi quest’amico non si presentò all’appuntamento a Messina e io, non sapendo che fare, mi ritrovai a Capo d’Orlando dove si svolgevano le eliminatorie regionali. Vinsi le selezioni e fui ammesso alla gara di Castrocaro. Il resto, lo conoscete.”
E la mamma a questo punto interviene decantando le capacità del figlio maggiore e racconta che a Castrocaro si era nascosta fra le quinte per non farsi vedere dagli altri mentre piangeva per l’emozione e poi la gioia-
“A credere alla mia vittoria – precisa Plinio – erano in pochi. Neppure la mia madrina Betty Curtis (con cui avrò scambiato poche parole) ci credeva, tant’è vero che, intervistata sul valore dei partecipanti, si era profusa in grandi lodi per molti cantanti e di me aveva pronunciato solo nome e cognome.”
Plinio è soddisfatto della vittoria, ma assicura che per lui la musica resterà un hobby. “Me ne starò nella mia farmacia e canterò solo nella retrobottega” ci tiene a dire.
Quando il giornalista gli chiede come compone le sue canzoni, Plinio racconta che è la sua preziosa compagna di viaggio la chitarra a collaborare, dopo che nella sua mente è comparso uno spunto, un motivetto. Pizzica le corde della sua chitarra e in pochi minuti, la canzone è bella e fatta. Anche per Sanremo ne ha già compost una, deve trovare solo il titolo.
E la sua voce? A chi si ispira? Il giornalista gli chiede se si senta più simile s Bobby Solo o a Sergio Endrigo e Plinio appare molto contrariato. “La mia voce e il mio modo di cantare non l’ho rubati a nessuno. Ha centrato in pieno il problema un giornalista di un quotidiano milanese affermando che la mia voce non assomiglia a nessun’altra. E, in ogni caso, i miei modelli sono americani. Elvis Presley, Pat Boone e Frank Sinatra”
E qui il giornalista descrive la voce di Maggi. “È una voce più vicina un sussurro che a un grido, dal timbro velato, buono nei toni medi” Quindi, regala un omaggio alla sua capacità di paroliere, cogliendo al balzo il titolo della canzone con cui ha vinto Castrocaro “Se le mie parole non bastano”. “In Italia abbiamo proprio bisogno, oggi più che mai, di parolieri come lui che sappiano abbinare alla musica frasi poetiche e delicate” conclude il giornalista, mentre Plinio “sussurra” la sua canzone alla mamma che ha sempre creduto in lui e, cantando, finalmente si apre in un sorriso.

Plinio, reduce dalla vittoria a Castrocaro, con i suoi genitori.